Pagina:Basile - Lu cunto de li cunti, Vol.I.djvu/63

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introduzione liii

Quante d’inchiostro versarai tu stille,
Tante fien di dolcezza ampi torrenti!;
Ogni solco di penna a mille a mille
Fior di gloria aprirà lieti e ridenti!;
Una de le amorose alme faville,
Sparse in tue carte, le più voglie algenti
Potrà infiammar; da le tue note altere
Apprenderan nuove armonie le sfere1!

Nel 1626 il Basile aveva uno dei soliti incarichi di governo. Il Vicerè, Duca d’Alba, lo nominava Capitano, ossia governatore regio, di Aversa, pro uno anno integro et deinde in antea ad beneplacitum2. Circa questo tempo, lo si trova anche detto: «Capitano di fanteria nel regno di Napoli»3.

Nel 1627 rimanipolava alcuni suoi volumi precedenti, formandone uno di cinquanta odi, che dedicava al Duca d’Alba, D. Antonio Alvarez, suo protettore4. Questo vo-



  1. Teagene, V, 66-7.
  2. La nomina è in data del 28 dicembre 1626 {Officior., Collat., vol. 22, 1625-8, fol. 86 t.°). È strano però che nel volume delle Ode, stamp. a Nap., 1627, e colla dedica in data I gennaio 1627, ci sia un’ode a S. Francesco, scritta quand’egli era governatore d’Aversa, ad istigazione del P. M. Andrea Torres Carmelita, che predicò ivi l’intera quaresima. Dunque, o la dedica è antidatata rispetto alla stampa del volume, o il Basile fu anche un’altra volta, antecedentemente, governatore d’Aversa. V. append. E.
  3. Così Dom. Bombarda nella dedica in data I aprile 1628, al Teatro delle glorie, ristampato in Napoli il 1628.
  4. Ode del Cavalier Gio. Battista Basile, Conte di Torone e Gentiluomo dell’Altezza di Mantova, all’Illustrissimo ecc. Duca d’Alba ecc., In Napoli, per Gio. Dom. Roncagliolo, 1627, di pp. 224.