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assenti nove dieci mesi e altri che vanno stabilmente o per molto tempo in America.

Tutti i governi civili hanno leggi per la tutela dell’emigrazione; l’Austria no. Una legge è necessaria ed occorre qualche cosa di più del progetto elaborato alcuni anni or sono nel quale si proteggeva l’emigrante solo fino al momento dell’arrivo sul luogo del lavoro.

Intanto, nell’attesa che si abbia una legge completa, il Governo dovrebbe di sua iniziativa mettere rimedio ai due maggiori inconvenienti: allo sfruttamento delle compagnie di navigazione e al trattamento di rigore verso gli emigranti che non hanno finito il servizio militare.

Il ministero del Commercio deve fissare alle compagnie di navigazione che trasportano emigranti austriaci un prezzo massimo fra i porti d’Europa, e quelli d’America seguendo in ciò l’esempio dell’Ungheria e dell’Italia, che fissano trimestralmente i prezzi per i singoli piroscafi, sicchè è evitata ogni e qualsiasi truffa a danno degli emigranti.

Il ministero della difesa del paese deve mettere termine ai castighi esagerati che si infliggono agli operai che in causa di assenza si presentano alla leva militare in ritardo, tanto più che essendo rarissimi i consolati austriaci in America è difficile presentarsi alla leva presso gli stessi.

Lo stesso dicasi per chi, dopo compiuto il servizio militare, non si presenta, mentre è in America, alle ultime riserve.

Infine mi permetto reclamare dal ministero