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Il ciclone

Dorothy viveva nel cuore delle grandi praterie del Kansas con lo zio Enrico che faceva il fattore e la zia Emma che era sua moglie. Avevano una casetta piccina, perché il legno per costruirla aveva dovuto esser trasportato su un carro per miglia e miglia. C’erano quattromuri, un impiantito e un tetto che costituivano un’unica stanza; e questa stanza conteneva un vecchio fornello dall’aria arrugginita, una credenza per i piatti, un tavolo, tre o quattro sedie e i letti. Eo zio Enrico e la zia Emma occupavano un grande letto in un angolo del locale e Dorothy aveva invece un lettino nell’altro angolo. Non c’era nemmeno un solaio, né una cantina vera e propria, se non una piccola apertura scavata nel suolo che si chiamava «cantina anticiclone», dove la famigliola poteva rifugiarsi nel caso che fosse scoppiato uno di quei terribili uragani di quei luoghi, forte


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