Pagina:Beccaria - Opere, Milano, 1821.djvu/72

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lxiv VITA

abitudini d’un popolo e lo sprezzarne i clamori, ed in cui le menti; sbalordite da gravi e strani casi, più piccola attenzione porgono a cose minori. Di fatto nella rivoluzione di Francia la riforma intiera ne’ pesi e nelle misure, procurata dai diligenti lavori degli scienziati di quella nazione, fu eseguita mediante la forza d’un governo che non conosceva ostacolo alcuno. Non è però da obbliarsi per la gloria del nostro paese, siccome il Beccaria fino dal 1780 proponesse le due basi sulle quali unicamente s’appoggia il sistema metrico di cui menano sì gran vanto i Francesi.

Beccaria soleva dividere fra l’impiego e gli affini domestici la sua vita. Era nemico del fasto e dell’ostentazione. Alloraquando il re di Napoli fu in Milano, andò per ben due volte alla sua casa onde vedere quel sommo filosofo, ma non riuscì nell’intento, giacchè il Beccaria si sottrasse alle visite del monarca. Negli ultimi anni poi quasi del tutto sfuggiva il consorzio civile, fino a che la morte con un colpo apopletico lo tolse dal mondo il giorno 28 novembre 1794. Ebbe due mogli: dalla prima nacquegli una femmina, dalla seconda un maschio1

  1. Il marchese Giulio Beccaria. Egli ha innalzato all’immortale suo padre un domestico monumento di cui non si saprebbe abbastanza commendare l’idea. In un gabinetto della sua casa a ciò unicamente destinato sono disposti in elegante scaffale gli autografi del Beccaria, le diverse edizioni delle opere di lui, delle quali parecchie in pomposi esemplari, le traduzioni delle opere medesime falle nelle lingue forestiere, e finalmente i libri d’altri scrittori che si riferiscono a quelli del N. A.,