Pagina:Beccaria - Opere, Milano, 1821.djvu/71

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DEL BECCARIA lxv

seguente passo. “Si potrebbe raffinare anche di più. Ritenuto per base d’ogni misura di lunghezza un minuto di latitudine, si potrebbe dividere in decimali, di maniera che presane una parte per unità, costituisse questa il piede; moltiplicata per 10, 100, 1000, formasse il trabucco, la pertica lineare, ed il miglio; e divisa per dieci, per cento, per mille, formasse le once, i punti e gli atomi. Di più, data una materia sensibilmente omogenea, come fosse un metallo nobile purissimo, si potrebbe formarne un cubo, il di cui lato fosse una parte aliquota del piede: se si determinasse per campione del peso da dividersi e moltiplicarsi parimenti in decimali, procedendo collo stesso metodo nelle relative misure di capacità, si otterrebbe il considerabile vantaggio di avere tutto il sistema delle nostre misure legato colle misure lineari e colle misure celesti, e tutta la nostra aritmetica sciolta dall’imbarazzo delle frazioni volgari; e perdendosi anche tutti i campioni maestri della lunghezza, del peso e di capacità, basterebbe che restasse la memoria di un tale sistema, da descriversi in poche linee, per potere ripristinarli se non altro per approssimazione. Ma allontaniamoci dalle idee troppo raffinate, ricordevoli di quel detto, che il più gran nemico del bene sia sovente la ricerca del meglio.” Perciò un tale desiderio non poteva venire mandato ad effetto se non in uno di quei politici universali cangiamenti che sono i soli nei quali diventa fattibile il soggiogare le