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DELLE MONETE 405



TEOREMA TERZO


Nello stabilire il valor delle monete non si dee considerare che la pura quantità di metallo fino, nessun conto facendo nè della lega, nè delle spese del monetaggio, nè della maggiore raffinazione di alcune monete, ec.


Quanto alla lega, ella è di così vile estrazione e di minimo valore, che può considerarsi eguale a zero 1 in grazia della semplicità necessaria nel regolamento sulle monete, cosicchè una moneta che abbia lega deve considerarsi come mancante di tanto peso quanto è quello della lega; e rassegnare alla moneta calante il valore dell’intiera è lo stesso che il comandare che la parte sia eguale al tutto, e che spariscano le migliori monete per dar luogo alle peggiori, le quali non suppliscono che mentalmente al reale discapito.

Quanto alle spese del monetaggio, è giusto che restino a carico della nazione, ma non vedo necessità di addossarle alle monete medesime 2.

  1. Benchè in una gran somma di metallo fino la lega possa ascendere a qualche valor sensibile, pur nondimeno il non considerarsi la lega nelle monete impure, è un compenso al non valutarsi nelle monete più pure la maggior raffinazione dell’oro; così la trascuranza di questi due dati, che si compensano l’un l’altro, rende più semplice e più pieghevole il regolamento delle monete.
  2. “Car il ne seroit pas convenable qu’une égale quantité d’argent valût beaucoup plus ou beaucoup moins dans un seul et même endroit étant considérée