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Pagina:Beccaria - Opere, Milano, 1821 II.djvu/476

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476 REALZIONE

nel quale suddividere il detto peso. Dalle informazioni prese si è potuto rilevare che i gioiellieri, i quali valutano le materie più preziose dell’universo, non calcolano oltre del loro grano. Io credo che si potrebbe portare un poco al di là di questo limite la suddivisione del grano, e potrebbe servire a questo intento la progressione suddupla di mezzi, quarti, ottavi, sedicesimi, trentaduesimi ed anche sessantaquattresimi, che sarebbe l’ultima frazione, della quale ogni più dilicato e scrupoloso osservatore dovrebbe accontentarsi, quando si voglia realizzare con qualche precisione e sicurezza una delicata misura, e non uscire con pericolo di cadere nell’ equivoco ed arbitrario da quei limiti, i quali non so con quale fisica certezza hanno preteso sorpassare alcuni speculatori.

XXXII.

La terza principale questione sarebbe, di quale materia dovranno formarsi il campione maestro e li campioni subalterni. La materia la più inalterabile e la più facile a trovarsi omogenea sarebbe il cristallo di monte; di questo si potrebbe formare il campione originario. Una sfera o un cubo di tale cristallo dovrebbe costituire il primo campione maestro. Dico una sfera, quando non si potesse con facilità ed esattezza costruire un cubo di cristallo, senza pericolo che gli angoli costituenti rompendosi alterassero l’identità del peso, perchè in tal caso vi si potrebbe comodamente incidere l’opportuna