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Pagina:Beccaria - Opere, Milano, 1821 II.djvu/477

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RELAZIONE 477

iscrizione, e si potrebbe forse rilevare quale rapporto commensurabile abbia il lato di un cubo di un’oncia, o di un marco, o di una libbra o semplice o doppia col braccio Milanese, dato che l’omogeneità del cristallo di monte, o di qualche altra materia da sostituirsi con tal vista a quello, fosse tale che le differenze risultanti dal divario che passa tra la fisica e l’assoluta omogeneità fossero minori dell’ultima divisione del peso. Questo campione gelosamente custodito resisterebbe a tutte le ingiurie del tempo; esso non deve admettere suddivisioni. Queste si potranno fare in altri campioni di primo registro; la materia di tali campioni potrebbe essere di argento d’ ottima qualità, del quale formarne la libbra di 12 once, il marco di once 8, l’oncia ec., da confrontarsi periodicamente col campione maestro. Li campioni poi di secondo registro potrebbero essere di semplice ottone, cioè libbre doppie e semplici, once, ventiquattresimi d’oncia o sia denari, ventiquattresimi di denari o sia grani; e per le frazioni sopraindicate del grano, frammenti di argento o di ottone, secondo che tornerà più acconcio.

XXXIII.

La parte la più diffìcile e la più delicata di questa operazione consiste nell’uso delle bilancie, sia se si parli di quelle che debbono servire alla riduzione di tanti pesi differenti, ovvero di quelle che si dovranno autorizzare per uso della pubblica contrattazione.