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124 delle memorie


benedire la tavola e le persone ed a ministrare ancora le prime vivande al convito. Io mi trovai con gli altri camerieri del servizio a quella sorte d’azione, che fece apparire quanto il papa si pregiasse di trarre il sangue suo da Firenze e quale fusse tuttavia il suo affetto verso la nazione fiorentina.

Desiderò il papa in quell’anno che i cardinali in quel maggior numero che si potesse comparissero a palazzo nell’occasione de’ concistori e delle cappelle, con le persone e con l’accompagnamento loro a cavallo, parendoli che ciò avesse piú dell’antico e dell’ecclesiastico, e piú del nobile e del maestoso. Prima non solevano comparire a cavallo in cosí fatte occasioni se non i due cardinali Montalto e Farnese, per le commoditá che avevano l’uno e l’altro di mantenere numerose e splendide famiglie nelle loro corti, e di fare tutte quelle spese di piú che ricercava una tale azione; onde per questa difficoltá della spesa appunto poche altre persone de’ cardinali s’aggiunsero a questi due. Gli altri furono Colonna, Cesis, Sforza, e verso il fine dell’anno il cardinale Alessandro d’Este fratello del nuovo duca di Modena, che era stato promosso anch’egli fra i tredeci poco innanzi creati, e che al fine di quell’anno venne a pigliare il cappello cardinalizio per mano del papa secondo il solito. Per dar esempio il papa nel palazzo apostolico d’ogni maggior modestia e simplicitá ecclesiastica ancora in quella parte, la quale riguardava il culto e l’ornamento delle proprie sue stanze, egli volle che tutte restassero nude e spogliate di tutte le sorti di paramenti, e che in quella vece fussero vestite di varie pitture di devozione. Il che senza dubio edificava i forastieri notabilmente, e le persone nobili in particolare che da ogni lato d’Italia e da’ paesi oltramontani in gran numero si viddero venire in quell’anno in Roma, e che poi da’ cardinali o da ambasciatori o in altra forma erano introdotti a baciare in camera i piedi al papa ed a ricevere la santa benedizione apostolica. Ciò seguí frequentissimamente, né si può dire con quanta benignitá con quanto zelo e insieme con quanto decoro il papa gli raccoglieva, gli udiva e poi al fine gli licenziava.