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130 delle memorie


compimento ricevere. Dunque passato il verno di quell’anno milleseicento nel qual tempo il negozio si era maneggiato e concluso, il duca si pose in viaggio, e conducendo seco un fiorito numero de’ piú qualificati suoi feudatari, venne a Roma e vi giunse verso il fine d’aprile. Dal cardinale Aldobrandino in compagnia di tutte le creature del papa, egli fu incontrato un pezzo fuori della cittá, e poi fu raccolto dal papa con tutte quelle dimostrazioni d’affetto e d’onore che da lui si potevano desiderare. Quindi si venne alla celebrazione del matrimonio, e segui sul principio di maggio nella seguente maniera. Discese il papa nella cappella ordinaria di Sisto con l’intervento di tutto il sacro collegio de’ cardinali, ma senza cappa. Disse la messa recitandola nel modo commune, e quando fu il tempo gli si presentorno avanti in genocchione li sposi, e con le proprie mani secondo il rito solito della Chiesa congiunse amendue in matrimonio. Trattennegli poi l’istessa mattina a pranzo in tavola separata secondo l’uso de’ pontefici con tutti i prencipi, e il duca fu sempre alloggiato in palazzo, se non in quanto egli ebbe gusto essere ospite qualche volta anco del cardinale suo fratello e d’abitare nel proprio si maestoso edificio loro farnesiano. Dimorò il duca in Roma quel tempo che fu necessario, e lasciati gli ordini che bisognava per condurre a Parma la nuova sposa in quella forma che piú conveniva, egli con alcuni pochi de’ suoi presa la posta se ne tornò similmente a Parma con piú spedito viaggio, per aspettarla poi e riceverla egli in quella cittá con ogni piú splendida e piú lieta accoglienza. Era di tredeci anni allora l’etá di lei e sopra di trenta quella del duca. Intorno alla presenza ed altre qualitá di lui toccossi giá di sopra quanto bastò, nell’occasione di essere stato egli a riverire il papa a Ferrara. In lei appariva una bell’aria di volto, e vi s’aggiungeva una grazia particolare in tutto il resto del portamento, e sapendosi che la madre, donna di tanta virtú, con ogni piú diligente cura l’aveva allevata, stimavasi che tali dovessero riuscire le sue qualitá di moglie che avesse a restarne con ogni maggiore sodisfazione il marito. E poco dopo ancora ella parti di Roma per andarsene a Parma.