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libro secondo - capitolo iii 133


nuovamente nell’eresia, mostrandosi alieno di Margherita come ella scambievolmente di lui. Quindi nasceva che ambidue vivessero poco insieme, o che se tal volta pur tornavano a riunirsi, presto con nuovi e con maggiori disgusti tornassero a separarsi. Il non essere uscita prole di sorte alcuna da tal matrimonio l’aveva fatto apparire tanto piú ancora infausto. Né questo vincolo aveva mai ritenuto Enrico dal favorire gli ugonotti, dal. far sua la lor causa, dal publicarsi lor capo e dal sostenere la fazione loro con tutti gli altri mezzi piú vantaggiosi. Succeduto poi l’infelice caso di Enrico terzo, aveva incontrato questo Enrico quarto infinite difficultá dentro e fuori, ma dichiaratosi finalmente vero cattolico le aveva superate, e con somma gloria e felicitá al pacifico possesso del regno era poi pervenuto, né altro ormai piú mancandoli che di perfezionare in esso l’intiero stabilimento della sua regnatrice casa col vedere stabilirsi in se medesimo la sua propria real descendenza, egli perciò era venuto in resoluzione di voler affatto dissolvere il primo suo matrimonio a fine di poterne celebrare con speranza maggiore di prole un secondo. Fra il pontefice Clemente e lui passava ogni piú stretta ed affettuosa corrispondenza, e professava egli un grand’obligo verso il pontefice per essersi mostrato pieno di tanto zelo e di tanta affezione verso la Francia, ma particolarmente verso lui stesso, e nell’averlo ben riunito con la sede apostolica e nell’aver poi si ben maneggiata la pace che si era conclusa fra lui ed il re di Spagna.

Dunque fermatosi Enrico in questo pensiero, sí come a lui non era stato malagevole di giustificare con molte ragioni appresso il papa la sua dimanda cosí all’incontro il papa non si era mostrato difficile nell’ammetterla, e nel disporsi a farne seguir poi anche favorevolmente l’effetto. A procurare la dichiarazione di nullitá il re aveva mandato a Roma espressamente un ambasciatore straordinario, e questo era stato Nicolò Brulard signore di Sillery, che prima aveva esercitata molti anni l’ambasceria di Francia appresso la republica de’ svizzeri, che era poi intervenuto alla negoziazione della pace