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170 delle memorie


trattati che si fossero stabiliti fra loro a’ danni del re di Spagna. Dall’altro canto egli portava con sé l’accennato maneggio occulto da stringere col marescialle di Birone, dal che poi nascevano le conseguenze a favor suo proprio e delle cose di Spagna, col pregiudizio all’incontro che ne sarebbe risultato a quelle di Francia. Ma non si riponevano da lui minori speranze nella istessa negoziazione del marchesato, perché egli si proponeva in essa di poter agevolmente guadagnare i ministri del re piú stimati e le sue dame piú favorite, non solo coi doni, che sempre hanno grandissima forza, ma con l’attrattiva di se medesimo e con le disinvolte e spiritose maniere ch’egli godeva dalla natura, e delle quali con grand’arte in ogni occasione sapeva mirabilmente valersi. Trovavasi il duca allora in etá di trentasette anni. Era egli picciolo assai di statura e con qualche disparutezza, rilevato ancora fra le spalle, ma vivace sopramodo negli occhi e nel volto e non meno eziandio ne’ gesti, e nelle parole affabile cortese liberale magnanimo, abilissimo ad ogni azione militare e civile, e dotato in somma di tante altre sí egregie parti, che non si potevano quasi unir le piú belle insieme per far bene corrispondere le qualitá d’un gran prencipe al piú desiderabile governo di un gran principato. Ma queste sí rare virtú venivano sommamente oscurate dall’ambizione, la quale nel duca di Savoia regnava con tale eccesso che portandolo continuamente a torbidi vasti e per lo piú fallaci disegni, faceva che in vece di misurarsi egli con la misura sua propria usasse molto quella di re, alle cui prerogative non potendo soffrire di cedere come prencipe di tanta eminenza, anch’egli d’una casa tutta mista di sangue regio ancor essa, perciò aveva cercato e cercava sempre inquietamente con tutti i mezzi di rendere alle grandezze loro quanto piú poteva uguali le sue. Nelle agitazioni maggiori che in tempo della lega si erano patite in Francia aveva aspirato egli a farsi re di Provenza, e poi anche all’istessa corona di Francia quando si trattava d’escluderne tutti i prencipi di Borbone.

Svaniti poscia quei tempi, non erano svanite però in lui quelle cupiditá. Col Piemonte e con la Savoia stava egli in