Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/20

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14 delle memorie


maniera sottrarsi al publico trattamento, e a quegli onori che alla sua persona con ogni maggior larghezza sarebbono stati resi dalla republica, nondimeno ella non ne tralasciò alcuno di quelli che in tal forma incognita del cardinale averebbono potuto essere piú proporzionati a chi da una banda gli compartiva e a chi dall’altra gli riceveva; né potevano essere piú ben disposte vicendevolmente le volontá, perché fra il pontefice e la republica era passata sempre un’ottima corrispondenza, e due anni prima in una promozione di sedeci cardinali il pontefice aveva portato a quel grado tre soggetti veneti, cioè Priuli patriarca di Venezia, Cornaro vescovo di Trevigi e Mantica, per nominazione della republica auditore della rota romana. Tornò da Venezia il cardinale con le meraviglie che d’ordinario cagiona in tutti quella cittá, e meritamente in vero: potendosi dubitare con tutta ragione se in quel superbo teatro di mare e di terra onde vien formata si maestosa cittá di republica, piú deva magnificarsi o la prerogativa del sito o l’antichitá dell’origine o l’ornamento degli edifici o l’eccellenza del governo o la reputazione delle forze o pur sopra ogn’altra cosa l’esser quella cittá, sin da’ suoi primi giorni continuati dopo una cosí longa serie di secoli, nata e cresciuta, e sempre con sí memorabili azioni per terra e per mare, nel vero culto della sola antica religione e pietá cattolica.

In questo mezzo era morta la duchessa d’Urbino e aveva lasciato suo erede il cardinale, che subito accompagnò la sua morte con una solenne pompa d’esequie; né si tardò poi molto a sapere che il pontefice aveva risoluto di venire a Ferrara e di passarvi l’estate, per godere con la sua propria presenza il suo nuovo acquisto. E veramente non si può dire con quanta gloria l’aveva fatto, e quanta ne aggiongeva all’altra poco inanzi da lui conseguita nell’aver saputo con sí gran zelo e prudenza far succedere la riunione del re di Francia con la sede apostolica, e di aver poi con l’autoritá e destrezza de’ suoi offici pur anche riunite in buona pace e concordia strettamente le due corone.