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libro secondo - capitolo vi 205


doveva esser dal pontefice desiderata una tal sicurezza, per gli evidenti pericoli che, tornando quella porta in mano a’ francesi, avesse ad entrar l’eresia di Francia in Italia ed a contaminare la Chiesa dove con maggior puritá si doveva mantenere il suo culto. E qui fecero il duca ed il Fuentes vivissime instanze al legato, affinché innanzi ad ogni altra cosa egli procurasse questa assicurazione per via del papa; e averebbono voluto ch’egli avesse continuato il viaggio senza dargli prima risoluzione alcuna intorno agli accennati due partiti, a’ quali bisognava che si riducesse tutto il negozio che da lui doveva trattarsi. Ma egli stando fermissimo ne’ suoi primi sensi, non si lasciò punto svolgersi da tali instanze. Rispose dunque egli che l’assicurazione richiesta doveva dependere dal re di Francia e non dal pontefice; che non poteva non parergli strano ch’altri volesse pensar piú all’interesse della religione che il papa stesso, a cui toccava d’averne la prima cura e mostrarne il piú vivo zelo, e specialmente per conservarla netta e pura in Italia dove era collocata la sede pontificia della Chiesa romana. Doversi perciò lasciare al pontefice principalmente questo pensiero. E quanto all’assicurazione della temporale quiete in Italia, non ricusarebbe egli mai di fare pur’anche in ciò le principali sue parti. Ma questo esser maneggio lungo e da incontrarci dure e nodose difficoltá; lá dove il bisogno di spegnere il fuoco della rinascente guerra appariva urgentissimo per avanzarsi ogni di piú il re di Francia con l’armi, e crescere ogni di maggiormente il pericolo di essere tirate in Italia quanto piú si desiderava di vedernele escluse.

A questo parlare di guerra il duca e il Fuentes strinsero vivamente il legato per sapere da lui se egli intendeva, che stando il re di Francia con le mani libere nel maneggio dell’armi, essi per l’intervento della sua legazione dovessero stare con le loro impedite. A tal proposito si vidde a stretto passo il legato, e volle pigliar tempo a dare piú matura risposta. Per l’una parte egli dubitava, che passando l’armi del re di Spagna e del duca di Savoia a fronte di quelle del re di Francia, non succedessero tali accidenti che gettassero tutta