Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/217

Da Wikisource.

libro secondo - capitolo vi 211


della cristianitá e agli offici paterni del pontefice, egli restituirebbe il marchesato di Saluzzo al re di Francia, purché all’incontro si restituisse a lui dal medesimo re tutto quello che egli occupasse, lasciando nel rimanente all’arbitrio e prudenza del cardinale legato la forma dell’eseguirsi l’una e l’altra restituzione. Tali in sostanza erano le due scritture, e con questo ripiego dopo tante contradizioni e difficoltá rimase stabilito finalmente il punto principale della restituzione del marchesato, benché poi con tal partito non seguisse l’aggiustamento col re di Francia, ma con quello dell’intiero cambio di lá da’ monti, come si vedrá in luogo suo.

Restava dunque il darsi l’ultima risoluzione ancora dal duca e dal Fuentes al legato sopra questo partito del cambio; desideravasi come giá si è mostrato che si potesse dar tutto intiero di lá da’ monti, ma nell’esaminarsi ben la materia due grandissime difficoltá in particolare si prevedevano: l’una che il re di Francia fusse per indursi a non voler Pinarolo di qua da’monti, o che l’indursi dovesse poi rendere al duca troppo cara la ricompensa; l’altro che il re fosse per lasciare tanta porzione al duca di lá nel paese della Bressa quanta fusse necessaria per farvi tuttavia godere il passo alla gente di Spagna, che per quelle parti ordinariamente s’inviava nella contea di Borgogna e di lá poi nelle provincie di Fiandra. Sopra queste difficoltá si discorse a lungo tra il legato e il duca e il Fuentes e l’ambasciatore; ma perché tutte erano materie da trattarsi e risolversi principalmente col re di Francia, perciò il legato non poteva sopra questo partito del cambio, come sopra l’altro della restituzione, stringere il duca e il Fuentes a partito alcuno determinato. In luogo di Pinarolo il duca non offeriva altro, come toccai di sopra, che il baliaggio di Gies, né anche posseduto da lui ma da’ genevrini, e ben si vedeva ch’era un’offerta piú tosto imaginaria che praticabile, e della quale il re di Francia si sarebbe riso o piú tosto offeso. Dall’altra parte il Fuentes mostrava di non curarsi gran fatto che piú o meno costasse al duca la ricompensa di Pinarolo, pur che i francesi non mettessero di nuovo il piede