Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/228

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222 delle memorie


Favorirsi da Dio manifestamente l’armi della sua parte, e sperare ogni giorno piú di far pentire e il duca della sua temeritá e li spagnuoli delle loro machinazioni. Ciò detto, soggiunse il re ch’egli nondimeno udirebbe volontieri gli offizi paterni che in nome del pontefice gli portava il legato, benché sapesse molto bene essersi procurata la legazione dal duca e dalli spagnuoli con fine d’introdurre nuovi maneggi, e in conseguenza nuove lunghezze sopra la causa del marchesato, e specialmente per fare che seguisse con l’autoritá del pontefice qualche sospension d’armi, e cosí aver tempo di preparar meglio essi le loro e movere altre occulte lor pratiche, se avessero potuto, di nuove turbolenze e agitazioni dentro al proprio suo regno. E qui si avanzò il re liberamente a dire che per l’accennate sí gelose considerazioni egli da principio non inclinava a ricevere alcun legato, ma che poi essendosi compiaciuta Sua Santitá di eleggere a tal ministerio il principal suo nipote, che portarebbe seco prohabilmente non solo il sangue ma i sensi ancora del zio, il quale sempre gli aveva mostrati sí giusti e sí favorevoli verso la Francia, egli perciò aveva goduto di vedere qualificata in quel modo la legazione, e godeva ora di aver presente l’istesso legato da cui sperava che non gli si farebbono se non ragionevoli e ben misurate proposte, e quali richiedeva il buon diritto della sua causa e il proprio onore della sua persona. Con queste ultime parole sí libere da una parte e sí ben temperate dall’altra, il re scopri e celò, si può dire, ad un tempo le gelosie che potevano in qualche maniera tenerlo sospeso intorno alla negoziazione del legato.

Ma fu grandemente cara al legato la libertá che il re mostrò di usar seco, parendoli che a lui ancora si aprisse piú largo campo di fare il medesimo e di poter agevolmente, per giungere a quell’accordo, far isvanire ogni ombra che il re potesse avere intorno alla sua persona. Preso qui, dunque, il tempo disse al re il legato che supplicava Sua Maestá di permetterli, che in questa prima apertura del suo maneggio publico, egli potesse rappresentarle congiontamente il suo interesse