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libro secondo - capitolo vi 237


Sua Maestá, perché il duca non solamente verrebbe a cedere il marchesato ma insieme tutte quelle ragioni ch’egli, per sí lungo tempo e con sí grande e sí pericolosi impegnamenti, era andato publicando per tutto d’avervi sopra.

Rispose il re al legato che non gli poteva bastare la sola restituzione di Saluzzo, perché il duca in tal modo potrebbe vantarsi che fusse stata sempre in man sua e la pace e la guerra, la pace col restituirlo e la guerra col ritenerlo, e vantarsi pur anche di conseguir ora di nuovo come aperto nemico quello che poco innanzi avesse ottenuto come ospite amico. Doversi considerare i suoi falli e qual dovesse a proporzione da lui venirne l’emenda. Troppo altamente aver egli offesa la Francia con l’usurpazione di Saluzzo, troppo altamente la persona di se medesimo con l’aver mancato all’effettuazione dell’accordo stabilito seco ultimamente in Parigi. Esser necessario ch’egli una volta finisse d’apprendere la differenza che era fra i duchi di Savoia e il re di Francia, e che non bastando a disingannarlo gli esempi tuttavia molto freschi di quello che la Francia aveva fatto sí giustamente patire all’avo e al padre, ne rinovasse egli nella persona sua propria qualche altro piú fresco e forse piú dannoso e lamentabile.

A queste parole uscite dal re con sí vivo senso, replicò il legato che volendo Sua Maestá considerar bene la forma della restituzione da lui ora proposta, la troverebbe tale che non potrebbe desiderarla né piú vantaggiosa né piú onorevole.

Potersi ricordare Sua Maestá che nella capitolazione conclusa ultimamente a Parigi restava in arbitrio del duca di Savoia l’eleggere uno de’ due partiti, o della restituzione o del cambio, e che volendo restituire il marchesato ciò seguirebbe con riserva delle sue pretese ragioni, e col doversi poi difenire intieramente la causa dal pontefice in termine di tre anni; ma ora la presente restituzione dover’esser libera e senza riserva alcuna, ch’era tutto quel piú che in tal caso la Maestá sua potesse desiderare, cosí per interesse come per riputazione; per interesse ricuperando un stato sí vantaggioso alla Francia, e per riputazione facendo rimaner vinto chi pretendeva prima