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d'enrico di borbone 289


le corrispondenze de’ suoi amici che potesse riuscirgli pur anche di levar l’imperio della casa d’Austria. Tanto lo combatteva ad un tempo stesso lo sdegno contro il prencipe e l’amor verso la principessa; ma piú d’ogni altra cosa il nimico piú fiero, ond’egli veniva allora agitato, ch’era la felicitá troppo grande nella quale si trovava constituito.

Erano voltati nondimeno i disegni principali del re allora contro la Fiandra, e tutta la mole dell’armi, come si è veduto, s’univa in quella frontiera. Onde l’arciduca e gli spagnuoli considerate le deboli forze loro, avevano cominciato a temer grandemente delle cose di Fiandra; dubitando che per tante altre e sí ardenti pratiche a danno della corona di Spagna, non fossero per esser divertite altrove per altre necessitá le forze di quella monarchia, si che difficilmente si potesse supplire a’ bisogni particolari di Fiandra. Al che s’aggiungeva ch’era in grave moto allora la Spagna, per lo scacciamento de’ mori da tutti quei regni. Speravasi contuttociò dall’arciduca e dagli spagnuoli che le Provincie unite, le cui armi erano in considerazione grandissima, non fossero per lasciarsi indurre senz’alcuna lor propria necessitá a romper la tregua, ma che solamente fossero per dar qualche aiuto al re della gente loro, che sarebbe stato un rinforzo però di molta importanza, per la qualitá della soldatesca molto eletta e lungamente esercitata nell’armi. E quanto al re d’Inghilterra, pareva che non si dovesse dubitar punto ch’egli fosse per aderire a’ disegni del re di Francia, cosí per la sua quieta natura come per la strettezza del danaro in che si trovava, e per la gelosia ch’avrebbe data a lui stesso ogni maggiore aggrandimento che s’aggiungesse a’ francesi. Dell’altre pratiche di Germania e d’Italia mostravasi dall’arciduca e dagli spagnuoli di non far molto caso. Onde riducendosi tutto il pericolo in Fiandra, e conoscendosi chiaramente che da questa parte verrebbe a scaricarsi la tempesta dell’armi di Francia con quelle delle Provincie unite, che sarebbono forse in lor compagnia, perciò l’arciduca e gli spagnuoli con tutte le provisioni che potevano s’andavano preparando per sostenerla.