Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/343

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lettere diplomatiche 337


il medesimo in Ispagna. In virtú delle quali scritture tutte Sua Maestá cristianissima in una sua ampia e solenne dichiara esser concluse le due paci, v’inserisce i detti articoli e v’interpone la sua fede e parola per l’osservanza dell’una e dell’altra. Questa scrittura generale del re chiama l’altre ch’eran necessarie ad includersi, e vien sottoscritta dai medesimi ambasciatori della republica, e la Maestá sua con un’altra a parte promette alla detta republica di far officio col re cattolico per la restituzione delle galere vascelli e robbe prese.

Nacque in ultimo un grandissimo incontro. Volevano i veneziani e i savoiardi una clausola con la quale s’intendessero tanto unite le loro due paci che non solo l’una apparisse conclusa al medesimo tempo che l’altra, ma che nascendo difficoltá nell’esecuzione in questa prima di Savoia che si dovrá effettuare piú presto, l’altra non avesse effetto. Questi ministri s’alterorno di ciò grandemente parendo loro molto strano che queste due paci che si concludono ora qui con la fede ed autoritá del re di Francia dovessero come restar in aria e dipendere da condizioni; e si vedeva chiaramente che l’ambasciator alemanno che è in Ispagna non averebbe accettato né ratificato in questa maniera. Io fui chiamato in casa del cancelliere a trovarmi presente a questa differenza si come ero stato ancora chiamato ad altre conferenze dove si trattò di questa difficoltá, e mi pregarono che parlassi e che unitamente con loro cercassi di superarla, sí come feci nel miglior modo che potetti per la mia parte. Onde poi l’ambasciator veneto straordinario che vi si trovò solo perché l’altro è indisposto, riconobbe le ragioni esser di tanto peso che non pretese piú la detta clausola. Anzi egli mi pregò ch’io inducessi al medesimo senso il suo collega, il quale perciò visitai al letto, e finalmente anch’egli si lasciò persuadere; ma la maggior difficoltá fu col conte del Moreta ambasciator di Savoia e col Fresia agente. Io mi trovai pur anco insieme col detto ambasciatore, ed a sua instanza a conferir con loro di questo punto; e tante furono le ragioni addotte da noi che finalmente li convincemmo.