Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/365

Da Wikisource.

lettere diplomatiche 359


pronta in dar sodisfazione per corriere espresso alla Santitá sua, cosí par che ogni ragione voglia che Sua Santitá ancora con la medesima disposizione dia sodisfazione a Sua Maestá. Nella cattura del mastro di casa predetto quel che è parso qui duro piú d’ogni altra cosa è, che avendo spedito qua un corriere espresso Sua Santitá per aver quella sodisfazione che conveniva, non si abbia voluto aspettare senza venire ad altra inovazione finché si vedesse quel che riportasse l’istesso corriere. Par duro ancora grandemente che si sia preso il medesimo mastro di casa, mentre che s’erano interposti per veder d’accomodar le cose non solo vari cardinali amorevoli di questa corona, ma anco di quelli che sono creature di Sua Santitá ed in particolare il signor cardinale Campora, che insieme col signor cardinale Bonsi le aveva ridotte, per quel che riferisce il sudetto segretario, a buon segno.

Intorno al punto che costí par che non si voglia ammettere, di fare avvertiti gli ambasciatori prima che si venga a metter mano nei loro servitori, il signor di Pisius m’ha detto che costí vien risposto che si proceda ancora qui nell’istesso modo col nunzio, poiché non s’intende che egli abbia a goder maggiori prerogative di quelle che gode costi l’ambasciatore di Francia. A questo si replica di qua, che se ciò si dovrá mettere ad esecuzione, si potrá fare per l’avvenire, ma che intanto par molto duro che s’abbia a voler rompere in cotesta corte un’antica usanza cominciando dall’ambasciatore di questa corona. Le risposte che io ho date sopra il particolare della cattura del mastro di casa di Couré, Vostra signoria illustrissima le vedrá dalla cifra congiunta, non soggiungendo io qui altro per non ripetere le medesime cose.

Di Tours, li 11 settembre 1619.