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362 la nunziatura di parigi


della giustizia qualcuno dei delinquenti, e che non essendosi voluta accettare costí, anzi essendosi ributtata con disprezzo, come ho accennato di sopra, per ciò Couré non doveva ora dar altra sodisfazione, ma riceverla nel modo che qua il re pretendeva che fosse dovuta a Sua Maestá. In Compiègne trovai le cose in questi termini come scrissi allora diffusamente. Onde mi pareva che non fosse stato poco il migliorarle per la nostra parte nel modo allora avvisato, essendo stato necessario di guadagnar a palmo a palmo quel che si guadagnò, e per me credo, che se non fosse stata la congiuntura d’aver io conosciuto in Fiandra e mosso con tal occasione il prencipe di Condé, non si sarebbero le cose ridotte a quel segno. Ora mi dispiace infinitamente che Nostro Signore e Vostra signoria illustrissima non abbiano ricevuto intiero gusto di quel ch’io riportai da quella negoziazione. Primamente bisogna considerare ch’io non proposi né ammessi partito alcuno, ma lasciai che il tutto passasse e terminasse costá, e quanto a quelle scuse rispettevoli da farsi dal marchese di Couré ben vede Vostra signoria illustrissima che ciò non poteva escludere qualche altra sodisfazione publica, che si dovesse dare da lui in risguardo dell’insulto dei suoi, poiché le dette scuse avevano solamente a servir per la sodisfazione publica che si doveva alla persona propria di lui; e circa alla prima sodisfazione publica in risguardo dell’insulto dei suoi, quando capitò qua il corriere io non sapeva che tuttavia restasse in casa di Couré alcun delinquente, poiché non avevo ricevuto ancora le cifre del primo, due e tre d’ottobre, che non ricevetti né anche se non due di dopo la partita di qua del medesimo corriere, nelle quali cifre mi si parlava di quel credenziere, ma solo sapevo ch’il Reville era partito da Roma, e che andava qua e lá vagando. E ben può vedere Vostra signoria illustrissima che qua si sarebbero risi di me s’avessi fatto instanza che mettessero costí in mano della giustizia un uomo che non era nelle mani loro, oltre che, come ho di giá detto molte volte, qua stavan durissimi in non volere che si parlasse piú d’alcuna sodisfazione di Couré; in modo che mi