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404 lettere familiari


congratulazion dell’effetto. Sará forse giunta a Parigi dopo la mia partita. Ebbi similmente quella relazione intorno alle cose avvenute di fresco in Polonia. Ma, e di questa e di mille altre materie, a bocca. Ora ben posso dir, Muzio mio. Né voi me lo potete negare, essendo segretario del sacro collegio del quale sono ora anch’io fatto membro. Se ben non mi sodisfo di quel mio solamente comune agli altri. Voglio da voi un mio, tutto mio. E voi al fine me lo dovrete, perché io sarò tutto vostro. E per fine vi prego ogni maggior contentezza.

Di Turino, li 20 di marzo 1621.

XX

Al duca di Monteleone, a Madrid.

1.

Prima d’ogni altra cosa, per amor di Dio, Vostra eccellenza mi lasci doler del caldo. O che caldo crudele! o che caldo di fuoco! Un caldo insomma che ha trasportato il cielo di Spagna in Francia, e Siviglia a Turs. E veramente io compatisco Vostra eccellenza, se costi a proporzione ha fatto il caldo che qui. E questo nostro par tanto piú insoportabile quanto avevamo avuta prima l’estate solo di nome, perché i giorni erano riusciti quasi tutti di primavera, ed il luglio propriamente un aprile. Ma quest’agosto è una fiamma. Non si dorme la notte, non si riposa il giorno, e della notte bisogna far giorno, come s’usa costí. Ed a punto ieri l’altro il grande scudiere venne a trovarmi qui all’abbazia di Marmotier, dov’io alloggio, ch’era sul far della notte, e il duca di Guisa ier mattina, ch’era sul principio quasi del giorno. Passerá questa furia al fine; ché ben sa Vostra eccellenza quanto le passioni qua, eziandio degli elementi medesimi,