Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/418

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412 lettere familiari


pare piú tosto che voglia tornar di nuovo al principio. Per mare il viaggio da Marsilia a Civitavecchia sarebbe troppo incerto, e nella presente stagione troppo ancora pericoloso. Onde mi son risoluto di farlo per terra, con l’entrare di qua in Borgogna, imbarcarmi sulla Sona, di lá caminar per acqua sino a Lione, quindi per terra su l’Alpi della Savoia, e dopo che sarò disceso in Italia, per la strada piú comune poi sino a Roma. Io scrivo in fretta, rubandomi ad ogni altra occupazione questa della partita, la quale seguirá, piacendo a Dio, fra due giorni, essendomi licenziato oggi apunto da queste Maestá. In cose publiche non entro piú, perché di giá ne son fuori. La sostanza è ch’io lascio concorde la casa reale, ben unita la corte, ma non giá del tutto tranquillo il regno. E si vede sempre piú insomma che non potrá mai ridursi in tranquillitá sin che duri in esso la fazione ugonotta, che lo tiene quasi in ondeggiamento continovo e che vorrebbe ad ogni modo introdurre un’Olanda in Francia. Alla Roccella si seguita pur tuttavia nella pertinacia di prima, e l’assemblea vi si raduna contro la proibizione del re. Dall’altro canto Sua Maestá è risolutissima d’impedirla, e con la forza dell’armi quando non possa coll’autoritá delle commissioni. Forse Dio vorrá confonder questi empi, e far che da se medesimi vadano accelerando la lor rovina con la lor propria temeritá. Dal signor marchese di Mirabello intenderá Vostra eccellenza, cosí in questa come in ogni altra materia, quello ch’anderá qui succedendo di mano in mano. Né si può dire invero quanto grande apparisca ogni di maggiormente la sua prudenza e bontá, quanta la compitezza pur anche della signora marchesa sua moglie, e come ben l’uno e l’altra si accomodi al viver di questo paese, ed alle maniere di questa corte. Mostra il signor marchese particolarmente di non desiderar cosa piú, che di veder fra le due corone ogni migliore intelligenza e concordia. E ben si può conoscere quanto abbiano giovato appresso di lui, oltre alla propria prudenza di lui medesimo, quei saggi ricordi ch’ha ricevuti da Vostra eccellenza in materia cosí importante, la quale nel servizio di queste due mo-