Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/417

Da Wikisource.

lettere familiari 411


sincere. Il marchese Spinola entrò nel Palatinato; e ad osservar le genti delle Provincie unite rimase il marchese di Belvedere, generail della cavalleria di Fiandra con un buon nervo di soldatesca. Grandi sono all’incontro le forze contrarie, e di giá il Gabor è stato eletto re da’ ribelli ungheri. Da tutte le parti son bilanciate le cose fra speranza e timore. Faccia Dio che la buona causa prevaglia. Ed io per fine a Vostra eccellenza bacio riverentemente le mani.

Di Parigi, li 24 settembre 1620.

XXII

Al duca di Monteleone, a Madrid.

3

Oh mondo! oh sue vanitá! Apena ho ricevuto l’avviso della mia promozione al cardinalato, che m’è sopragiunto quello dell’inaspettata morte di papa Paolo. Ben può credere Vostra eccellenza, ch’a misura degli oblighi io ne senta il dolore. E certo ch’io mi terrò non meno obligato sempre a quella santa memoria per avermi adoperato in suo servizio tanti anni con sí gran confidenza, che per la remunerazione stessa che me n’ha fatta poi godere sí a pieno con tanta benignitá. Di giá veggo Roma tutta in moto per questo caso, e tutta pendente dalla nuova elezione. Cosí potessi giungervi a tempo ancor io per sodisfar, come debbo, ed all’offizio di buon cardinale colla santa sede, ed a quello di buon servitore col signor Cardinal Borghese! Ma tuttavia il freddo è sí aspro, il viaggio sí lungo, e la mia complessione sí tenue che posso desiderare, a mio giudizio, piú che sperare d’esser presente a questo successo. Ed ora apunto è caduta una neve sí alta che, dove l’inverno dovrebbe ormai accostarsi al fine,