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428 dai carteggi domestici


versazione di tanti cavalieri che sono qui, come scrissi a Vostra signoria con le precedenti. Que’ giorni che non andiamo a Marimonte dove stanno le Loro Altezze, passiamo qualche ora in un giuoco di palla ch’è in questa terra, con molto gusto, e sappia Vostra signoria ch’io sono il miglior giuocator di tutti e che ho pelato molto bene questi generali dell’esercito, avendo guadagnato al marchese Spinola e a don Luigi di Velasco piú di cento scudi. Si sta insomma allegramente ed io, per Dio grazia, godo al presente assai prospera sanitá. Di nuovo ricordo a Vostra signoria l’aversi cura. E le bacio le mani.

Di Bins, li 1 di novembre 1610.

P.S. — Per amor di Dio Vostra signoria s’abbia cura e si moderi nelle fatiche della bonificazione; la quale che gioverá quando possa corrersi pericolo di non goderla? Ed io per me torno a replicar a Vostra signoria ch’io credo, che da quell’aria corrotta delle valli e dalle fatiche fatte in quel tempo pericoloso il nostro povero fratello acquistasse principalmente quel male che gli ha poi data la morte. È piaciuto a Dio che restiamo noi due soli. A Vostra signoria tocca principalmente il conservarsi, per la conservazione della casa. Procurerò ancor io di far il medesimo per poter fare quel poco ch’io potrò anch’io per la parte mia.

IX

Allo stesso.

Signor fratello. Sento ogni di maggior gusto dell’intendere che Vostra signoria dopo il suo ritorno a Ferrara vada applicando l’animo con quella attenzione e diligenza che bisogna alle cose nostre domestiche. E debbo credere ch’ella venga invitata a ciò dal vedersi ora piú innanzi agli occhi