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qual dominio simpatico abbia preso su lui il mondo francese; non rileviamo la particolare stima che egli esprime per l’opera di Enrico IV, ma vogliamo dire di quella societá che lo avvinse, non è da dubitare, perché si offerse a lui come l’espressione della possibilitá di vita piú aristocraticamente sentita; ed il Bentivoglio delle Memorie giá l’aveva amorosamente gustata.

VII

Ma soltanto nell’ultima parte delle Memorie si ha l’inizio della considerazione d’un ampio mondo diplomatico nella sua piena azione, e della trattazione di avvenimenti politici vasti ed importanti, e che hanno superato non solo i confini di stati territorialmente piccoli, ma di nazioni: tali trattazioni si vedono invece necessariamente di continuo nelle lettere diplomatiche. Anche notiamo, sebbene possa sembrar superfluo, che queste si pubblicarono in tempo in cui piuttosto appassionatamente si era indotti, in Italia, a discutere di atteggiamenti e di condotta della Chiesa e del clero di fronte allo stato, e dei limiti legittimi dell’azione loro, e di tanti altri quesiti che da questi giá detti venivano a

    17 settembre: «Piacesse alla M. Divina che l’Alt. V. Ser.ma havesse prestato un pocco piú di fede ai consigli et ricuordi n.ri, perché non haveria forse preposto, come ha fatto, in pericolo lo stato Suo et de’ soi figli, et non solo questo, ma lo stato della Republica Christiana tutta, che ci fa non solo star continuamente sopra i carboni accesi, ma in continuo timore et tremore di quello che possa giornalmente seguire»; (doc. XXVIII), ed il 23 settembre (doc. XXIX) ponendo quasi accoratamente innanzi la gravitá de’ sacrifici ch’egli compie pur di scongiurare ciò che ritiene una sciagura dell’umanitá: «Potrá ben conoscere V. A. Ser.ma, quanto gl’interessi di Lei ci siano a cuore, poiché per essi, con il mandar il card. Aldobrandino per questo effetto, habbiamo posposto non solo tutti gli interessi privati di casa n.ra, ma anco messo in pericolo la reputazione n.ra e della sede Ap.ca in tempo anco, che essa ha mostrato di non curarsi molto di questo. Noi con tutto ciò, riguardando alla salute della republica cristiana la quale va a grandissimo periculo per il part.re suo interesse mettendosi sotto i piedi ogni altro interesse, ci siamo resoluti di mandar il card, n.ro nepote, che ne è parso meglio, che andar noi medesimi, per veder se sará possibile di estinguer questo fuoco, co’ il quale dilatandosi ella potria far un pessimo scherzo alla rep.a Xristiana. Sará ben cosa giusta che l’Alt.a V.a si lasci governare e guidare da chi non ha altro fine che il bene et la quiete sua e da chi lo vol in suo interesse; discernerá meglio il bene et la salute di lei dei figli e dei stati propri».