Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/63

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libro primo - capitolo vi 57


costante sempre piú con gli anni; fatto nemico al negozio, e nel declinar poi e finir della vita reso in diverse altre maniere sí discordante da se medesimo e dal suo chiarissimo sangue, che in ultimo non gli restava piú, si può dire, alcun vestigio presente di quelle sue sí nobili e sí riguardevoli azioni passate.

In vari tempi due donne Sforzesche sono entrate nella mia casa, e all’incontro delle Bentivoglie pur nella loro. Ond’io non avrei voluto aver questa occasione di riferire con tante sí belle parti tant’altre sí difettose d’un cardinale di questa casa. Ma il candore della puritá e quello insieme della mia penna deve essere da me ritenuto qui nel teatro di me medesimo, e di queste mie segrete memorie, non meno di quello che io abbia professato nell’opere mie uscite alla publica luce a vista di tutti. Benché sia mossa in me questa considerazione in riguardo molto piú della Chiesa che mio, dovendosi far riflessione al grave danno che ella patisce quando ne’ cardinali non concorrono quelle virtú che doverebbono accompagnar quella dignitá. Dal collegio cardinalizio vien rappresentato il collegio apostolico. Non può considerarsi alcuna virtú sí eminente della quale non dovesse trovarsi ornato quello per rendersi conforme quanto piú fosse possibile a questo. Ma come in questo permise Cristo divino suo fondatore e capo che entrasse ancora l’imperfezione, e che la medesima imperfezione si convertisse poi in maggior virtú, cosí la medesima bontá sua dispone che nell’altro prevaglia sempre di gran lunga al servizio che ne riceve la Chiesa, l’onor che ne riporta la santa sede e la prerogativa particolare che ne risulta al romano pontefice; ché finalmente il sacro collegio de’ cardinali non è un ordine monacale, che faccia la vita fra i dormitori e stia rinchiuso continuamente fra i claustri. Entra in esso per ordinario il sangue de’ re, il sangue degli altri prencipi, il sangue piú illustre o la virtú piú elevata d’ogni nazione. Suo claustro è Roma, suo claustro l’Italia, suoi claustri tutti gli altri paesi dove regna Cristo e la sua vera antica religione. In modo che quando bene s’incontra qualche notabil difetto in un cardinale, essendo massimamente