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62 delle memorie


Capitolo VII.

Qual fosse il collegio nuovo.

Ora passando al collegio nuovo, cioè alle creature del regnante pontefice d’allora Clemente ottavo, egli in diverse promozioni aveva creato piú di trenta cardinali come io ho accennato di sopra. Nella prima di quattro aveva promosso i due nepoti insieme con Sasso e Toledo. Intorno alle persone de’ nipoti ho di giá parlato a bastanza. Toledo era morto poco prima che il papa andasse a Ferrara; ma perché la sua gran fama lo faceva tuttavia restar vivo, perciò come di cardinale quasi allora spirante dico solo ch’egli era stato insigne filosofo, celebre teologo, famoso predicatore e grand’uomo ancora di maneggi ed affari; avevalo mostrato specialmente in quel sí alto sí grave e sí difficile negozio che dal papa con tanta riputazione e felicitá s’era poco tempo prima concluso intorno alla riunione della Francia con la sede apostolica, poiché in essa l’opera del Toledo, benché fosse spagnuolo, era fra tutte l’altre riuscita a Clemente la piú fruttuosa e la piú fedele.

Sasso anch’egli nella mia venuta alla corte si poteva quasi piú tosto dire non morto affatto che affatto vivo per l’etá sua decrepita, e per diverse sue indisposizioni che lo rendevano giá inutile totalmente, e si era veduto che il pensiero del papa nel promoverlo in persona e qualitá di curiale benemerito era stato di animare alle fatiche similmente gli altri curiali, e di onorare piú la sepoltura che la vita di lui medesimo.

Dopo questa promozione di quattro soli, ne aveva tre anni dopo fatta Clemente un’altra di sedici ornata di molti soggetti, ch’erano ascesi con generale approvazione a quel