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86 delle memorie


molta riputazione della sede apostolica e sua aveva esercitato alcuni anni quel carico, benché si fusse doluto molto il cardinale Caetano, che fu allora legato in quel regno, della troppa facilitá con la quale Malaspina aveva presupposto che da quel re e da quella republica de’ polacchi si fosse per discendere ad una lega con l’imperatore contra l’armi del turco. Onde non avendo ivi poi Caetano veduta corrispondere la disposizione presupposta, si querelava che il suo impiego non aveva potuto far nascere il beneficio aspettato, e qualcheduno ancora aveva creduto, che Malaspina presupponendo una legazione particolare per un sí importante maneggio, fosse entrato in ferma speranza d’essere con maggior brevitá di tempo e difficoltá minore d’opera ordinato egli stesso e onorato del cardinalato e della legazione insieme, nel modo ch’era succeduto al cardinale Morosino nunzio in Francia nel pontificato di Sisto quinto.

A monsignor Cornaro vescovo di Padova, e lo splendore della sua casa tanto principale in Venezia, e la nobiltá di quel vescovato che si può chiamare il primo di tutto il dominio veneto, davano luogo di stima grande in quell’ordine di prelati, e insieme di molta speranza ch’egli potesse da quel grado passare ad altri maggiori. Il ramo della sua casa e quello dell’abbate Federico chierico di camera erano differenti, se bene amendue discendevano da un medesimo tronco. Credevasi che nel conseguire l’onore della porpora questi due soggetti si sarebbono impediti l’un l’altro: il vescovo e per essere molto piú innanzi con gli anni, e in riguardo a quel vescovato insigne da lui molto ben governato, poteva sperare dalla sua parte la preferenza; all’incontro il chierico portava seco la memoria fresca del zio cardinale e la vacanza del clericato, e dal suo ramo veramente erano discesi quasi tutti i cardinali di quella casa. Egli doveva presto comparire in Roma, e librati bene tutti li rispetti la corte inclinava a sperare i favori di questo piú che di quello. L’esito poi mostrò che il vescovo dopo molti anni morí in quel medesimo grado e che il chierico poco dipoi fu promosso al cardinalato, benché