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libro primo - capitolo viii 85


di fastidiosi incontri avuti dal duca di Urbino. Era prelato di molto sapere e di molta stima, e dependente dalla corona di Francia, e perciò da Enrico quarto regnante allora riceveva dimostrazioni di grande onore e insieme di gran confidenza.

Monsignor Matteucci gentiluomo da Fermo nella Marca era stato arcivescovo di Raguggi, e poi era divenuto vescovo di Viterbo. Pochi altri prelati avevano fatte piú fatiche di lui e per conseguenza acquistato piú merito. Prima in vari governi dello stato ecclesiastico nell’impiego di governatore nella corte di Roma, nella nunziatura di Venezia, nell’officio di commissario generale della gente ecclesiastica in Francia, e poi in Ungheria, e di poi nella spedizione di Ferrara; ma dall’altra parte egli aveva troppo del rozzo e troppo insieme del libero, e però per essersi reso poco aggiustato all’umore della corte ne aveva conseguito sempre concetto maggiore che applauso.

Ma e di concetto e insieme di applauso non poteva all’incontro ricevere dimostrazioni maggiori monsignor Speziano milanese, nato d’antica e nobile casa in quella cittá. Era egli vescovo di Cremona e aveva spesi molti anni esercitando l’officio di nunzio apostolico prima in Spagna e poi in Germania, e con tanta riputazione in quella corte e in questa che non si era potuto discernere dove egli quasi gareggiando fra se medesimo avesse voluto conseguirla maggiore. Onde per commune giudizio credevasi che per altre sue degne fatiche pur similmente fatte innanzi alle nunziature egli con l’onore della porpora fosse’ per conseguirne la meritata ricognizione; ma sotto Clemente riuscí fallace questo giudizio. Seppesi poi con sicurezza che Paolo quinto voleva promoverlo a tal dignitá fra i primi otto suoi cardinali, ma poco prima Speziano mancò e la sua morte levò a lui questo meritato onore, e al pontefice la sodisfazione con la quale nella sua persona insieme con l’altre allora l’avrebbe distribuito.

Per la medesima via delle nunziature aveva dopo molte fatiche riportato gran merito monsignor Malaspina vescovo di San Severo, prelato di casa tanto principale quanto è noto ad ognuno. Ultimamente egli era stato nunzio in Polonia, e con