Pagina:Berchet, Giovanni – Poesie, 1911 – BEIC 1754029.djvu/106

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essa, appare che il lavoro non equivalse tratto tratto che ad una semplice trascrizione in lineette di otto sillabe: il che è da attribuirsi certo in gran parte alla facile struttura del verso «de redundíllas», ma in parte anche necessariamente alla qualitá intrinseca del soggetto a cui si applicava quel verso. La raccolta del Sepulveda somministrò alcune romanze del presente volume, e fu quindi la terza delle fonti principali a cui attinsi. Ad altre, che non occorre ad una ad una mentovare, ricorsi con minore frequenza, e il piú delle volte solo per rinvenirvi una variante che meglio mi piacesse. A capo d’ogni mia romanza è indicato il testo dal quale è ricavata; e ciò basterá pel lettore voglioso di far confronti. Delle belle Romanze del Cid solamente qualcuna ne ammisi quaddentro, tanto per dare sentore anche di esse; ma in generale le trascurai per ora, come le piú conosciute, e forse non le piú vecchie né le proprio bellissime delle romanze spagnuole. Nell’andare scegliendo il poco ch’io voleva tradurre, mi sono ingegnato di tener dietro alla vergine voce del popolo; e le romanze comunemente riconosciute come le piú antiche me la facevano risuonare piú limpida e piú seducente. Ma quale antichitá poi assegneremo noi precisamente ad esse? Su questo punto i dispareri sono molti, e a volere intromettersi a discuterli bisognerebbe lunga dissertazione. Conceduto quindi a ciascuna opinione il suo merito, dirò soltanto che il determinare l’etá precisa di queste romanze a me sembra cosa presso che impossibile. La poesia popolare (e per tale intendo quella che è direttamente prodotta e non soltanto gradita dal popolo) non mette fuora opere materialmente immobili come la poesia d’arte; non le raccomanda, come questa, alla scrittura; ma le affida al canto transitorio, alla parola fugace: cammina, cammina libera e viva, e ad ogni passo che fa lascia un vezzo o ne piglia uno nuovo, senza per questo cessar d’essere quello ch’ell’era, senza mutare la sembianza che da principio ella assumeva. Sorge uno e trova una canzone: cento l’ascoltano e la ridicono. Le cantilene udite da’ suoi parenti, la madre le ricanta a’ suoi figliuoli: questi le insegnano ai nipoti. Quando viene l’uomo letterato e se le