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Pagina:Berchet, Giovanni – Poesie, 1911 – BEIC 1754029.djvu/165

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XV
IL CONTE CHIARO IN PRIGIONE
Dialogo tra suo zio e lui.
Pesame de vos, el conde...
Cane, de romances (Anvers, 1556).
LO ZIO
Ah ! mi duole di voi, conte,
che vi voglian giustiziar.
Molto no del fallo vostro
voi non siete da incolpar,
5 ché a chi falla per amore
staria bene il perdonar.
Corsi al re, per voi pregando
vi volesse liberar.
Stette grosso e con me irato,
io né mi volle il re ascoltar.
La sentenza era giá data:
non poteasi rivocar.
Con l’infanta voi dormiste,
consegnatavi a guardar!
15 Ah, nipote, v’era meglio
delle dame non curar!
Chi con esse piú far vuole,
a tal passo dee arrivar,
dove o morte o perdizione
20 piú nessuno può scansar;
da che in donne la fermezza
non è cosa da durar.
IL CONTE CHIARO
Oh, mio zio, tali parole
non le posso tollerar.
Se non s’ha a vagheggiar donne,
me’ morire che campar!