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Pagina:Berchet, Giovanni – Poesie, 1911 – BEIC 1754029.djvu/168

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perché quando venga il giorno
d’oggi a quindici a spirar,
comandò l’imperatore
che vi debbano bruciar.
65 — Non mi duol della mia morte,
eh’ è giá cosa naturai ;
ma mi duol del mio portato,
perché figlio d’un leal.
Ah ! dov’ è, dov’ è, fra i tanti
70 che mangiavan del mio pan,
chi una lettera mi porti
a don Chiaro in Montalban? —
Parlò allora un de’ suoi paggi,
tal risposta le rendè:
75 — Voi scrivetela, o signora:
il portarla tocca a me. —
Giá le lettere ella ha scritto,
giá con esse il paggio è andato:
di di quindici cammino
80 in men d’otto ei l’ ha spacciato.
Giá alle case è del buon conte,
giá gli è dentro al suo cospetto.
— Ben venuto sii di Francia
la leal, tu, bel paggetto!
85 Che novelle dell’infanta?
che mi rechi? come sta?
— Ecco lettere: leggete:
ella stessa vel dirá. —
Quando il conte l’ebbe lette,
90 gli si volse cosi a dir:
— Che l’abbrucian mi s’annunzia!
che la voglion far morir ! —
Giá il buon conte se ne parte,
se ne parte, sen va via:
95 di di quindici cammino
in men d’otto ei lo compia.