Pagina:Berchet, Giovanni – Poesie, 1911 – BEIC 1754029.djvu/236

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VECCHIE ROMANZE SPAGNUOLE
io d’uccider la contessa,
che pur mal non meritò.
Se il buon re mi dá licenza,
di qui tosto io partirò.
— Si, buon conte, vi licenzio;
oramai potete uscir,
e con Dio che vi accompagni
metter ordine al partir.
PARTE SECONDA
Llorando se parte el cotide...
Cane, de romances (Anvers, 1555).
Parte il conte e va piangendo;
210 piange, senza piú allegria:
per amor della contessa
va piangendo su la via.
Per lei piange cara tanto,
pe’ tre figli insiem con essa.
215 L’un di loro è creatura,
che lo allatta la contessa.
Poverel! non volea tetta
di tre balie ch’egli avea,
se non era di sua madre,
220 perché ben la conoscea.
Eran gli altri pargoletti
non cresciuti a sentimento.
Va il buon conte; e pria che giunto,
mandò fuor questo lamento:
225 — Chi potrá su te, o contessa,
su te il guardo sollevar?
l’allegria del tuo bel volto
con che cuore la mirar?