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POESIE GIOVANILI E TRADUZIONI Lode al bravo re giovane Abore! Come un uom fe’ difesa li stretto; né su lui san venir, finché a tondo può menar le colonne del letto. Preso alfine, ecco l’han catenato con catena di ferro novella; l’attorciglia ei di facil, ne strappa come fosser di stagno le anella. Parlò allora l’ancella cattiva, suggerí una perfidia sua nuova: — Coi capei di Signilda il legate; mano e piè non fia piú ch’egli muova. Con un sol de’ capei di Signilda voi le mani legate a re Abore: quel di certo noi torce, noi rompe; in lei tanto egli ha messo d’amore! — Tolser due de’ capei di Signilda e alle man con quei l’ebbon legato: tanto cara ei s’avea la fanciulla che non fu pur di smuoverli osato. Con le lagrime giú per le gote, li la nobil Signilda gridò: — Rompi, Abor, getta via que’ capegli, il mio pieno consenso ten do. — • E l’han chiuso il re giovane Abore nella zambra terrena in castello; lá van uomini e donne, e piú ch’altri la sua cara fanciulla a vedello. E l’han tolto il re giovane Abore, l’han serrato in asprissime bove; va Signilda e ne viene, e a lui torna, e ognor pianto dagli occhi le piove. E col cuor dolorato a lui parla: — Odi, Abor, se ti fosse in piacere, tre sorelle son qui di mia madre: per te in mezzo porrebbon preghiere.