Pagina:Berchet, Giovanni – Poesie, 1911 – BEIC 1754029.djvu/413

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zione parigina del 1829, ma che fu poi omessa in alcune delle numerosissime edizioni successive, per far posto a certe Notizie storiche , apparse per la prima volta in un’edizione di Lugano del 1829 stesso, e che provocarono gli sdegni dell’autore (0; l’ode All’armi! all’armi! e infine il Saluto a Milano. Il secondo gruppo non contiene altro che la riproduzione del volume delle Vecchie romanze spagnuole , comparso a Bruxelles nel 1837, il quale finora non era stato mai riprodotto per intero, perché la prefazione, che è pur tanto notevole, fu ristampata una sola volta dal Cusani, il quale non ristampò se non pochissime delle romanze, e le romanze tutte furono ristampate soltanto dal Targioni Tozzetti, il quale però omise la prefazione. Il terzo gruppo si apre con la traduzione del Bardo del Gray, che è il primo lavoro fatto stampare col suo nome dal B. nel 1807, e che qui riappare con la breve introduzione non solo, ma anche con le note del traduttore, omesse in tutte le posteriori ristampe. Seguono le due satire I funerali e Amore\ i versi introdotti nella traduzione del Vicario di Wakefield del Goldsmith; i due carmi II Lario e I Visconti, che erano giá composti nel 1815; il poemetto incompiuto Il cavalier bruno, che, secondo il Cusani, fu composto «verso il 1819»; l’altro frammento di poemetto incompiuto; Il castello di Monforte, eh’ io riterrei composto qualche tempo dopo lo scritto precedente; e infine la romanza Abore e Signilda, che il Cusani attribuisce agli «ultimi anni» del B., ma che nulla invece ci vieta di credere anche opera della gioventú, e che ad ogni modo non credo posteriore al 1837, perché il 22 dicembre di quell’anno egli scriveva alla marchesa Arconati di aver letti molti viaggi in Danimarca per «montarsi la testa a quel clima, a que’ costumi, affine di corregger meglio le canzoni danesi, se mai col tempo avesse a pubblicarle» ( 1 2 ). Abore e Signilda è dunque, assai probabilmente, una di queste «canzoni danesi», l’unica pervenuta fino a noi. Ma, quando la stampa del volume era giá a buon punto, convenne aggiungere ai primi tre gruppi di componimenti un quarto, (1) Si vedano le lettere 162 e 164, del 26 maggio e 5 giugno 1829, nel giá citato carteggio inedito con la marchesa Arconati. (2) È la lettera n. 243 del citato carteggio. Noto che nella lettera n. 288 (8 decembre 1840) il B . accenna alle «rime allitterate (íttWEdda».