Pagina:Berchet, Giovanni – Scritti critici e letterari, 1912 – BEIC 1754878.djvu/138

Da Wikisource.
138 scritti critici e letterari

vengono? Il carnovale non è carnovale forse per le non patrizie quest’anno? Non hanno elleno forse nelle vene sangue che bolle quanto quello delle contessine?

Ho udito raccontare ch’Ella, madama, si scusa del non pensare a ripetere que’ festini, col dire che non vuole che siano ripetute anche le insipide e villane satire dell’anno scorso. Ho udito raccontare lo stesso di molte altre madri, che amano quanto piú si può le proprie figliuole. È vero, fu cosa dolorosa il veder di che modo insolente i perpetui motteggiatori della cittá sparsero la contaminazione della lor maldicenza sulle illibate intenzioni dell’amor materno. Ma che importa a lei, madama, del gracidare di cotesti rospi? La cittá non è poi tutta un pantano, e i cittadini non sono rospi tutti. Dica alle madri di lei compagne che tutte le persone d’animo gentile, delle quali non è penuria in Milano, lodarono i festini dell’anno passato, e li loderebbero anche quest’anno. Il lasciarsi intimorire dalle satire illepide sarebbe un dare importanza a chi non ne merita alcuna. Meglio è avvilire gli sciocchi, continuando il proprio passo sicuramente, senza neppure badare che ci stanno a lato. Cosí fanno, creda a me, coloro a cui la propria coscienza vale qualche cosa.

Sicché, madama, stringendo il discorso, la prego a non far che quest’anno il carnovale finisca malamente per le povere di lei figliuole. Hanno ne’ piedini una inquietudine, che nella loro eta è da perdonarsi. Il ballo fa bene anche alla loro salute. La gioventú è sí breve, l’allegria sí fugace, che hanno ragione le poverette se onestamente desiderano di non perdere il tempo in isbadigli. E chi penserá a loro, se non ci pensano le madri? Gli uomini non sono d’ordinario sí delicati di compassione da pensare a’ divertimenti altrui. Sono egoisti, e non badano che a contentare se stessi. Ma le buone madri sono tutt’altro; e non è adulazione il dire ch’Ella, madama, sta nel numero delle ottime.

Ho l’onore, madama, di dichiararmi

di lei umilissimo servitore

Grisostomo.