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— 59 ― Cap. IV

19 km. Ponte Giurino (360 m.), ove havvi una fonte minerale solforosa, poco conosciuta e che potrebbe essere molto frequentata se vi fossero degli alberghi muniti dell’odierno confort, ormai indispensabile alle stazioni climatiche ed idroterapiche.

Da Ponte Giurino a Gerosa e Brembilla in val Brembilla. — Si prende la mulattiera, che sale a Berbenno, passa rasente alle cascine Barizzoli, Carpano, Passera sotto e sopra ed in 2 ore circa, conduce comodamente a Berbenno (m. 675), comune composto di varie frazioni sparse qua e là per quell’altipiano.

Da Berbenno, due vie si possono fare per andare a Gerosa passando per Blello; l’una dalla cima del colle che sta a sinistra e partendo dalla cappella di S. Pietro segue sempre il colmo del colle: l’altra più bassa, a mezza costa, parte della Chiesina accanto al roccolo, e raggiunge ugualmente Blello. La prima è troppo soleggiata; la seconda, più fresca, ma allunga alquanto nel seguire le sinuosità del colle.

Blello (m. 952) è un Comune composto di tre contrade, posti alla distanza di una mezz’ora l’uno dall’altro e formanti un triangolo, nel cui centro, sopra un dosso, sta la Chiesa.

Da Blello in 1 ora, prendendo a N. si giunge a Gerosa (760 m.), ottimo punto di partenza per salire alla Torre di Pralongone (1563 m.), e continuando verso l’E. a Brembilla (418 m.), in Val Brembilla (v. cap. V).

Continuando sulla strada carrozzabile, vedesi sulla sponda opposta Cepino (450 m.), di dove un sentiero in 40 minuti conduce alla Madonna della Cunabusa (660 m.).

22 km. Capignoli (409 m.), ove la strada si divide in tre rami tutti carreggiabili.

Il ramo che si stacca ad. E. sale lungo il corso dell’Imagna.

28 km. Locatello (589 m.; 1400 ab.), che possiede una delle più antiche chiese della valle e dedicata nel 1561 alla B. V. Assunta. Possiede un’ancona del Previtali.

28 km. Fuipiano (1001 m.; 450 ab.), di dove si dipartono le mulattiere che, per la costa del Pallio, conducono a Morterone.

Il ramo che continua verso O. conduce a

28 km. Sant’Omobono (450 m.), che fa parte del Comune di Mazzoleni.

Sant’Omobono possiede una sorgente d’acqua minerale fredda-sodica-solforosa, assai rinomata per la sua efficacia curativa nelle malattie della pelle ed anche nelle affezioni catarrali, ingorghi di fegato ed altre malattie consimili.

Quest’acqua solforosa si usa per bibita e bagni ed infatti vi sono due stabilimenti, l’uno per la bibita e l’altro per i bagni e le doccie.