Pagina:Bernardino da Siena - Novellette ed esempi morali, Carabba, 1916.djvu/105

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esempi e detti morali 93

Fo io aspettare costui, o lasso stare el Vangelo? S’io il fo aspettare, elli si muore di freddo. Andò diliberatamente in uno canto de la chiesa, e spogliossi la fòdara, e dèlla a questo pòvaro. Odi miracolo! Torna all’altare: el prete era a la medesima parola! E però va’ come t’è adomandata, e fa’ che subito tu sia presto: Ecce. Basti.


V.


O tu che hai in casa tanto grano ragunato, pieni e’ granai, pieni i palchi, pieni e’ cassoni, e per la tanta quantità non potendolo governare, elli si viene a guastare, e elli sel mangiano e’ pontaruoli, e anco le pàssare n’hanno la loro parte, e ’l pòvaro n’ha bisogno, che credi che Idio ti facci? Sai di che t’avviso? Prima ti dico che quel grano non è tuo; anco è di colui che n’ha bisogno. Quello grano è de’ povari che patono molte volte fame grandissima. Simile tanto vino quanto tu hai, che innanzi che tu ne vogli dare al pòvaro vuoi prima che si facci cercone, e gittarlo, credi che Idio te ne paghi, eh? Simile a te, donna, che hai tanti panni ne la tua cassa, pieni i goffani, piene e cariche le pertiche; credi che mai Idio te ne paghi? Che prima vuoi che le tignole se li mangino, che aiutarne il pòvaro bisognoso. Se tu ti vuoi scusare, o di non averne molti, o per altro modo, almeno a questo non puoi tu fare scusa buona. O coteste maniche tanto grandi, con tanto panno dentrovi, che se ne potrebbe fare due mantelli, che dirai? Oimé, non ghigniate, che ’l diavolo se ne ghigna