Pagina:Bernardino da Siena - Novellette ed esempi morali, Carabba, 1916.djvu/141

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esempi e detti morali 129

pensano d’onde la robba sua venga; ché se fussero savi, dovarebbeno pensare la prima cosa: d’onde viene questa robba, d’onde vengono questi vestiri, di che è fatta la sua dota. Però che molte volte, e il piú de le volte è fatta di robbaria, d’usura, e del sudore de’ contadini, e del sangue de le vedove, e de le mirolla de’ pupilli e degli orfani. Chi pigliasse una di quelle cioppe e premessela e torcesselo, ne vedresti uscire sangue di criature. Oimmé, non pensate voi che crudeltà è quella, tu vestirti di panni che colui ha guadagnati, e lui si muore di freddo!


XII.


O genti senza sentimento, o sfacciati che parlate colle donne vostre, presenti le vostre figliuole e i vostri figli, cose che si vorrebbe..., ben so io che fare! E so’ di quelli che dicono: “Oh, ellino so’ puri!” E io ti dico che ellino so’ maliziosi, e fanno vista di non intèndare e di non cognosciare, e intendono molto bene il male che tu fai, e hali fatti cattivi tu medesimo, e dici poi; “E’ so’ puri!” Non dir cosí, ma di’ piú ratto: “E’ so’ piú rii;” però ch’ellino intendono piú ch’egli non veggono. A modo che colei che aveva una figliuola, e menavala a confessare, e disse al confessore: “Missere, questa mia figliuola è pura pura: non la domandate di cosa..., voi mi intendete: pura.” Quando il prete viene domandando costei, e ella è gravida. Ecco la buona purarella!


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