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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/121

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predica terza 85

uniti insieme: amatevi, e tenetevi insieme, e non temete mai di nulla.— E però ogni volta che voi intendarete e farete quelle cose che in predicazione vi so’ dette, mai non arete nè divisioni nè discordie, nè dentro nè fuore. E se voi avete fatto di quello che non si conviene, anco è buon’ora; ma io temo che non sieno gli animi vostri per altro modo che non v’è insegnato per le predicazioni, che voi non siate ostinati in mal fare;1 e se questo è, io temo che Idio non vi dica per boca di David a lxxx salmi, dove dice: — Si populus meus audisset me; Israel si in viis meis ambulasset; pro nihilo forsitan inimicos eorum humiliassem. — Se il mio popolo sanese m’avesse udito, e se elli fusse voluto andare nelle mie vie; forse forse forse, e senza forse, io avarei aumiliati i loro nemici, che non arebbero fatto alcun danno. Ma perchè non m’hanno voluto udire, nè fare quello che io ho comandato, ed io ho confortato il re di Babilonia, e daròlli la mia spada nella sua mano. — Oimè, a chi dico io? O cittadini miei senesi, io so’ pure de’ vostri, e con grande amore vi parlo. Oimè, ch’i’ ho paura della vostra ruina! Oimè, ponetevi mente Gregorio disse: 2.... Uno sta colà da canto, e dice: — costui ce la caccia molto calda. Doh, che bisogna tanto dire! — L’altro dice: — che bisogna tante prediche? — che bisogna tanto camparti, e dicoti che mai non bisognarono tanto le prediche, quanto bisognano ora. Così voglia Idio che come voi avete il bisogno d’udire, che voi udiate e poi mettiate in operazione, acciò che voi siate campati da’ pericoli che

  1. In volere mal fare; così il Cod. Pal.
  2. Cioè, quello che disse San Gregorio: ma in tutti i Codd. manca il passo allegato dal Santo. Nota il grande affetto che è in queste parole dirette a’ suoi concittadini.