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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/137

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predica quarta 101

levati così un poco per tempo, come io ti dico, e vieni alla predica, e sarà svegliato l’anima e il corpo. Che se tu non facessi le massarizie che bisognano in casa, e del cuociare e delle altre cose, forse el tuo marito non vorrebbe che tu venissi alla predica. A casa. Sollecitudine, dico, si conviene avere, o donne. Chi fa miglior pane, o una che abbi sollecitudine, o una che non vi pensi? Chi ha sollecitudine. Ella provvede alla massa, al lievitare, al forno, che sia cotto a ragione. E colei che non v’ha sollecitudine, quando è male lievito, quando male stagionato, quando mal cotto, torto, bistorto. Adunque, sollecitudine; e questo basti per la prima prudenzia.

La siconda prudenzia si è preparazione; che poi che tu sarai venuto alla predica e alla messa, e tu dirai in te medesimo: — di che ho io stamane bisogno d’udire? io ho il tal vizio; io ho la tale ingozata col tale;1 io non mi posso recare a far pace con lui; io non posso levare il tale odio; io so’ innamorato della tale; io non me la posso levare dall’animo, e non mi posso tirare a drieto, ch’io non le vada dietro dove ella va. — E così andando ricercando i tuoi vizi e peccati con volontà di volerti amendare, e tu pregarai Idio che t’allumini per sì fatto modo, che tu t’astenga da tali vizî.2 E così pregato Idio, e elli ti darà la grazia che tu possa operare il bene, e méttare nel cuore del predicatore, che elli parli sopra il vizio che tu hai, acciò che via quello tu ti levi, e che tu t’amendi, operando il bene dell’anima tua. E bene che il predicatore non ti dica il peccato tuo, elli ti parlarà per modo che tu intendarai che sia

  1. Intendi, un’ingiuria da vendicare, o una vendetta da prendere.
  2. Diversamente il Cod. Pal. e il Cod. Sen. 6: e tu pregherai Iddio che t’allumini per fare tutto bene; e per sì fatto modo lui t’alluminerà, che tu t’asterrai da tali vizi.