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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/232

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196 predica ottava

che tre sònno i testimoni che noi aviamo in cielo, cioè il Padre, ’l Figliuolo e lo Spirito Santo. — El padre colla sua potenzia, el Figliuolo colla sua sapienzia, lo Spirito Santo colla sua clemenzia uniti tutti e tre, e quali sònno uno Idio, il quale ha queste tre infinite potenzie, e con esse remunera l’anima, sicondo che ella ha meritato nell’operazione sua. Non più di questo: O, o, o, aspetta, aspetta; doh! aspetta un poco, ch’elli m’occorre un detto di Gregorio a nostro proposito, a xi cap.Inter verba laudantium et vituperantium semper ad mentem recurrendum est, et si bonum quod de nohis dicitur, honum non invenitur, est magnae tristitiae dolore convertendum; si autem malum quod de nobis dicitar, in nobis non invenitur, magno gaudio exaltandum est. Impara questo stamane, che per certo elli è molto utile. Ode il remedio che Gregorio t’insegna. Dice che quando è detto male di te, così quando è detto bene dell’uno e dell’altro, dice se è detto male, corre dentro da te1, e guarda se tu ve ’l vedi: o, o. E se tu ve’l vedi, u, u, u, male sta. Simile se è detto di te bene, anco ricorre alla tua buttiga della tua coscienzia, e miravi dentro; e se non ve ’l vedi tale bene, oimè oimè oimè! O io so’ tenuto buono, e non so’, oimè, quanto va male questa cosa! imperò che Idio non mi giudica sicondo ch’io so’ tenuto, ma sicondo ch’io so’. Così, dico, se è detto male di te, e tu non hai fatto tal male, fa’ che mai tu non te ne curi. Se pure tu l’udissi, sai che fa’, dà un salto e dì: — questo peccato non feci io mai, — e in questo modo farai crepare il dracone. Che

    verbum. Di queste ed altre simili inesattezze del Santo nella citazione dei testi biblici non farà caso chi ricordi com’egli queste prediche facesse senza molta preparazione e, come suol dirsi, a braccia.

  1. Il Cod. Pal., in te.