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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/238

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202 predica ottava

giudice, il quale ti giudicarà drittamente; e se sarai buono, non temere di nulla che sia detto di te; imperò che Idio non giudica sicondo che rende testimonio il mondo che è falso, ma sicondo l’operazioni che tu farai, e ’l testimonio che sia vero. Isaia a xj cap.: Deus non iudicat secundum visum oculorum hominum, neque auditum hominum; sed secundum quod in coscientia sua inveniet1. Non giudica Idio sicondo quello che si vede, o sicondo che si dice, o sicondo che s’ode; ma giudica l’anima sicondo che’ella farà. Se la truova con buona coscienzia, alla gloria è giudicata; se la truova con gattiva conscienzia, a pena eterna.

Quinto rimedio. Quando tu odi uno che ti detrae, tu cognosci che ’l detrattore fa quello peccato, e in sè certo elli vi ha grande pena per la invidia che elli ti porta. Ed è un peccato quello della invidia, che colui che l’ha, sempre in sè arde e tutto si consuma e dentro e di fuore; imperò che elli adopera tutti i sentimenti nella invidia che elli ti porta; che talvolta udirà tanto bene di te, che per la invidia che elli ti porta, elli non ha se non a crepare. Ma fa’ che tu non ne goda: fa’ dal tuo lato il bene, e non ti ritenere di fare bene; chè con tutto che li dolga, tu li debbi avere compassione. Doh! tu vedi che quando uno si consuma il suo corpo per qual ragione si sia d’infermità, tu gli hai compassione. E però costui ha bene una grande infermità. Doh, abili compassione, come tu debbi avere agli altri! Questa è cosa naturale, avere compassione agli afflitti. Isaia dice: Si videris hominem bene facientem et laetaris, bene facis, quia

  1. Ma la Vulgata invece: Non secundum visionem oculorum iudicabit, neque secundum auditum aurium arguet; sed iudicabit in iustitia pauperes, et arguet in aequitate pro mansuetis terrae etc.