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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/248

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212 predica ottava

tratto, tu non te ne currâi1. Donde è questo? È da Dio che non vuole che tu il sappi. E se pure tu il saprai, non saprai chi sia stato il detrattore, nè no ’l potrai mai udire chi sia stato, e ben puoi tenere e dire: questo adiuto è fatto a me da Dio, ch’io non so chi m’ha detratto. — E a questo sentimento disse David: Et factus sum sicut homo non audiens^ et non hahens in ore suo redargutiones2. Dice Davit: — Io so’ fatto come uno uomo che non ode quando io so’detratto, — ch’io non so chi è stato colui che mi detrasse, nè anco il voglio sapere. Et a questo medesimo proposito parlò Isaia a xxxiij cap.: Qui obturat aures suas ne audiat sanguinem, et claudit oculos suos ne videat malum, hi habitant in excelsis.3 Dice che — Colui il quale serra gli ochi e chiude l’orechie, che non vuole nè vedere nè udire niuna cosa gattiva, tutti costoro abitaranno in cielo. — Volta mano: tutti coloro che vogliono vedere, udire e sapere tutte quelle cose che so’ gattive, abitaranno contrari a costoro, ove’ in maladizione eterna. Savi sono i primi, e costoro pazi. Che sónno molti che dicono: — io voglio una volta sapere chi è stato colui che ha detto male di me, e mai non ha riposo mentre che no ’l sa, nè anco poi che l’ha saputo. Doh, vuoi fare a mio modo? In nel nome di Dio, ha detto male di te? — Sì: — Or non volere cercare: lassalo andare; tura gli ochi, tura l’orechie e ogni sentimento, e non cercare più che questo, che tu no ’l sai: dico che viene da Dio.

L’altro rimedio e ultimo e pure viene da Dio; e questo è quello che chiude il sacco. Che fa Idio? Fa

  1. Il Cod. Sen. 6, curarai.
  2. Salmo xxxvij, v. 15.
  3. Iste habitabit in excelsis: cosi la Volgata.