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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/301

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son coloro i quali so’ tanto ostinati, e tanto si lassano -c avalcare a’ diavoli, che hanno posta la volontà loro ne’diavoli, che gli guidano con superbia; i quali infine saranno tanto trasportati in qua et in là da loro, che lo’ farà rómpare il capo, per modo che andarano poi a casa maladetta. Colui che va in alto con superbia, cade poi un gran botto: e votene^ dire un esemplo. Fu uno cittadino in una città nella quale erano molte parti, e venendo questo cittadino in infermità, egli si confessò d’ ogni suo peccato che elli si ricordò. E questo tale aveva dentro in sè tenuto più da una parte che da un’ altra, ma non ne parlò mai, nè mai dè ^ vigore a ninno, ma solo in sè aveva desiderio più dell’ una parte che dell’ altra, e di questo mai non si confessò. Avenne che costui morì, e colui che 1’ aveva confessato ebe una cotale visione : come essendo lui in estasi, e’ parvegli vedere 1’ anima di costui dinanzi alla sedia di Dio, e dinanzi era 1’ angiolo buono e F angiolo gattivo, i quali avevano seguitato costui tutto il tempo della vita sua. Et apresentato costui a Dio, Idio disse: cuius est imago haec ? — Di cui è questa imagine ? — Rispose il dia- volo: Caesaris^ cioè dire, ella è mia. Disse Idio : — e perchè è tua ? Rispose il demonio: — perdi’ ella ha avu- to nel cuore la parzialità che è centra la carità. — Al- lora disse Idio a’ ministri per sentenzia: Reddito ergo quae sunt Caesaris Caesari: e subito il diavolo prese quella anima e portolla a casa calda. Vedi che quest’ anima solo si perdè per avere avuto nel cuore la parzialità : e però guardatevi da questo pessimo veleno delle parti.

  • Cioè, te ne voglio (M).

2 Di è/diede.