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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/408

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Anco si leggie in lob al xv cap. *: — Superbia viene | ohviam Beo. — Solo per lo peccato tanto iniquo e dispia- I cente a Dio cascò Lucifero in tanto sterminio. Guarda anco in santo Matteo a ventiquattresimo cap. Quoniam \ ahundahit iniquitaSy refrigescet charitas multorum. Quando abondarà la iniquità nell’ uomo tanto per superbia, subi- to viene a raffreddarsi della carità che prima aveva; però chè elli cerca d’ essere il maggiore e il più alto e ’l più ’ onorato. E sai che seguita poi, o uomo superbo ? Ode Q^ui S6 GxciUdt^ huìihilidbitu— Chi se esaltarà, sarà umi- liato. — E questo è detto a tutti coloro che entrano in questo peccato della superbia. E se tu entri in superbia, tu non puoi stare in carità, e non stando in carità, tu entri in superbia. Tu hai veduto in queste parole — tamquam mons ma- gnus — tre cose: Primo, freddoso; dovew tu offendi Dio. Nel sicondo, ventoso; dove tu offendi il prossimo. Nel terzo, ruinoso; dove tu offendi te medesimo. E questo diciamo che basti per la prima radice. La siconda è ira, dove dice : ignis ardens. Dice che quel monte grande che fu messo in mare, era tutto di fuoco, cioè d ira pieno. Hai a xxxij cap. del Deutero- nomio: Ignis succensus est in furore meo: — Il fuoco è acceso nel mio furore e nella mia ira. — Convienti sa- pere che in tre modi si può avere quest’ ira: Primo, è ’ira di natura. Sicondo, è ira di grazia. Terzo, è ira di colpa. • Così i Codd., meno iJ Sen. che leg’ge : Superbia viene cìiontra a Dio. La citazione poi è errata. 2 Corretto il Testo che dice, venticinquesimo. 3 II Cod. Pai. ha così : Ode sancto Luca, capo quattordicesimot