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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/410

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374 predica decimaquinta


dunque elli ha meritato? — No, imperò che egli non ha anima. Ma che dirai dell’uomo? L’uomo ha l’anima, e intende e cognosce e risponde. E se elli è detta villania all’uomo o alla donna, et elli ha pazienzia, [subbito elli merita, et è merito di gloria. O quanto è santa cosa avere pazienzia]!1 O donna che hai la tua suociaria stratta; o suociara che hai la nuora traversa2, se tu arai pazienzia, sempre meritarai. O tu della traversa moglie, e tu dello stratto marito, sempre meriti, se tu hai pazienzia. Ma ben che tu ti corrucci alcuna volta, fa’ che l’ira non passi insino alla ragione, e se tu arai questa pazienzia, sempre meriterai. Doh, basti alla prima ira. La siconda ira è ira di grazia. Può adivenire questa ira quando tu odi o vedi di quelle cose gattive3, e tu non le puoi patire, e non v’hai pazienzia, perchè sònno in dispregio di Dio e contra i comandamenti suoi; e te per zelo di Dio non hai pazienzia. Sai, come fece Idio quando vidde la chiesa sua, nella quale si vendeva e comprava; et elli fece il funicolo, e cominciò a battare tutti coloro che vendevano e compravano le pecore e’ buoi, e cacciò per terra le tavole de’ danari, dicendo Domus mea, domus orationis4: — La mia casa è casa d’orazione. — Oh! chi l’avesse veduto nel viso, e veduta questa operazione, elli arebbe detto ch’elli tesse stato il superbo uomo; che ciò che elli fece, fece per zelo di Dio e dello onore suo. Inde disse David: Zelus domus

  1. Mancano al nostro Cod. le parole interchiuse nella parentesi; omissione dovuta all’amanuense, rimasto ingannato, com’altra volta, da una parola ripetuta a breve distanza, che qui è la parola pazienzia. Supplimmo alla lucana seguendo gli altri Codd., che hanno qui una identica lezione.
  2. Cioè, di mali modi, incompatibile. E poco sopra stratta per strana.
  3. Meglio il Cod. Pal., che sono gattive.
  4. Vangelo di san Matteo, cap. xxj, vers. 13.