Vai al contenuto

Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/85

Da Wikisource.

predica seconda 49

tati, dice: — Non fare, non fare; lassa stare queste cose; non sperare nelle cose di questo mondo, però che niuna cosa ci è stabile. Spera in Deo, et fac bonitatem. — Spera nel Signore, e fa’ l’operazione buone. — E così dice all’altro avversario: — Va’ adrieto, va’ alla malora, chè tu non se’ atto a entrare qui. In questo modo l’angiolo aita l’anima che non caschi per niuno modo in peccato, per lo quale essa possa o venga a pèrdare Idio.

Tu hai veduto questi quatro venti contrari, i quali sempre tempestano l’anima con diverse tentazioni, et hai veduto come li angioli l’aitano, a ciò che essa non caschi, dimostrandole i pericoli che sono a amare o temere o sperare o godere delle cose di questo mondo. E questo basti quanto alla prima parte principale dell’angelica missione.

Vediamo la siconda, la quale è di angelica rifrenazione1: mandavit de te. E questa parte si riferisce inverso quelli i quali sono nelle delizie di questo mondo, i quali stanno in delicatezza di cibi, di vestiti, nel diletto di canti, di suoni in diverse maniere: simili in lussurie, andando con famègli dietro, in agio di dormire, e in altezza di stati, e in simili cose; le quali ricchezze e cose splendide vengono pella porta dello oriente nell’anima. E l’agnolo che è dato in aiuto dell’anima, subito dimostra come essa debbi tenere queste cose con timore di Dio. Sai, come è colassù a santo Agostino in Capitolo quelle dipènture con quelli quatro venti da quatro parti, e’ quali so’ questi quatro venti ch’io ti dico.2 E

  1. In questo luogo, e dove questa locuzione ricorre, il Cod. Pal. ha costantemente, diabolica afrenazione o pure rifrenazione.
  2. Il convento di S. Agostino, già dei principali della città, fu fabbricato nel 1258: la chiesa, rammodernata con disegno dell’architetto Vanvi-