Vai al contenuto

Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/86

Da Wikisource.
50 predica seconda

quelli che tengono queste ricchezze in modo che non è sicondo Idio, di loro dice Giovanni nello Apocalisse a xiiij capitolo: Cecidit, cecidit Babylon illa magna, quae a vino irae fornicationis suae potavit omnes gentes. — Cadde, cadde Babilonia, quella città grande, la quale s’intende piena di fornicazioni, che inebria ogni gente. — Questa Babilonia è interpretata fornicazione, la quale sta volta col capo sotto, mostrando i piei a Dio; e a lei è detto tre volte cecidit, contra a tre peccati1 che so’ nel mondo tanto contrari a Dio. Cecidit, contro alla superbia; cioè a chi sta in altezza di stato e signoria, e in tirannia; i quali sempre vogliono soprastare ognuno. Cecidit, contra all’avarizia di coloro che sempre ragunano robba e in contratti inleciti, usura, rapina e robbarie. Cecidit, contra alla lussuria di coloro i quali non tengono fede al matrimonio. Simile anco alli sciolti, li quali non hanno donna; i quali cascano per ogni modo2 in peccato di carne. A terra, a terra, a terra tutti questi vizi. E come l’angiolo vede niuno, il quale vuole accettare l’aiuto che esso vuol fare, subito soc-

    telli, è ricca di tele e tavole pregiatissime. Ma delle pittare, a cui qui si allude, oggi interamente perdute, sappiamo quel tanto che ne lasciò scritto Giorgio Vasari nella vita di Ambrogio Lorenzetti, lodato autore di quelle. Scrive adunque il Vasari che Ambrogio fece in fresco «ne’ frati di S. Agostino di detta città il Capitolo, dove nella volta si veggiono figurati gli Apostoli con carte in mano, ove è scritto quella parte del Credo che ciascheduno di loro fece; ed appiè una istorietta contenente con la pittura quel medesimo che è di sopra con la scrittura significato.» E da credere che il Santo accenni specialmente a queste istoriette, delle quali il Vasari tacque l’argomento, forse allegoriche, secondo che portava l’ingegno e l’indole del Lorenzetti, dato insieme al culto dell’arte e della filosofìa.

  1. Intendasi, relativamente a tre peccati, o sivvero in rapporto a tre peccati
  2. Cod. Pal., per niuno modo.